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Prinetti, Giùlio.

Uomo politico e industriale italiano. Ingegnere, fu tra i pionieri dell'industria della bicicletta e, a partire dal 1882, quando fu eletto deputato alla Camera per il collegio di Lecco, affiancò l'attività politica a quella di industriale. Si affermò presto come uno dei più autorevoli rappresentanti della destra, occupandosi soprattutto di problemi di politica finanziaria ed estera. Ministro dei Lavori pubblici nel secondo Governo Di Rudinì (1896-97), promosse l'avvicinamento dei conservatori milanesi a Giolitti e assunse il ministero degli Esteri nel Governo Zanardelli (1901-03). Sfavorevole alla Triplice Alleanza, nel 1902 pose come condizione per la sua riconferma la presa d'atto, da parte del Governo tedesco e del Governo austriaco, dei rapporti di amicizia tra Italia, Francia e Gran Bretagna. Incoraggiò inoltre l'irredentismo contro l'Austria e stipulò gli accordi italo-francesi del 1902, dando ampie assicurazioni al ministro degli Esteri francesi Barrère riguardo agli obblighi assunti dall'Italia in base alla Triplice Alleanza: se la Francia fosse stata attaccata, l'Italia avrebbe osservato una condotta di rigorosa neutralità; lo stesso atteggiamento essa avrebbe assunto nel caso in cui la Francia, in seguito a una provocazione diretta, fosse stata costretta a dichiarare guerra. Con questo accordo P. minò la Triplice Alleanza, ponendo le basi per il distacco dell'Italia e la sua partecipazione alla prima guerra mondiale a fianco degli Alleati. Si dimise nel 1904 (Milano 1851 - Roma 1908).